Maccha

Maccha, Foto Courtesy of JNTO Library

Il maccha è un tipo di tè verde molto pregiato. Le foglie, ricavate da piante che possono superare addirittura i 30 anni d’età vengono cotte al vapore, asciugate e infine ridotte in una polvere finissima.

Il tè maccha viene utilizzato come spezia o colorante naturale per molti cibi, in particolare dolci, gelati ecc., ma è anche il tè usato nella Cerimonia del tè, il rito praticato nel Paese fin dall’antichità e conosciuto come Chado o Sado, letteralmente la Via del Tè.

La preparazione e il consumo del tè venne codificato alla fine del XVI secolo dal monaco buddhista zen Sen no Rikyu che ne descrive in dettaglio non solo principi e galateo, ma anche suggerisce le dimensioni e l’arredo della “dimora del vuoto”, la stanza del tè, il luogo fisico dove si svolge la cerimonia che è anche luogo spirituale.

I quattri principi della cerimonia del tè sono: armonia, rispetto, purezza e tranquillità.


Sull’argomento si consiglia la visione del film giapponese “Morte di un mestro del tè” interpretato da Toshiro Mifune nella parte di Sen no Rikyu e diretto da Kei Kumai, regista giapponese noto anche in Italia per aver diretto nel 2002 l’ultima sceneggiatura di Akira Kurosaka “Il Mare e l’amore”.

Il maccha viene mescolato con acqua calda attraverso il chasen, una sorta di frullino di bambù creando una sospensione e non un’infusione:
la polvere di tè, infatti, si scioglie e si consuma insieme all’acqua. A seguito dello sbattimento col frullino, il tè si ricopre di una sottile schiuma simile ad un cappuccino schiumato.
Il colore del maccha è un verde chiaro molto intenso, un tè ricco di vitamine, minerali e antiossidanti in quantità superiori al normale tè verde. La consistenza del maccha è completamente diversa dagli altri tè.

Oggi, alcune catene di caffetterie presentano anche varianti come il Maccha latte, bevande al latte caldo o freddo aromatizzate al maccha ecc.

Non vi resta che provarlo…

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